Mosaico Nolla Valencia

    Il Mosaico Nolla: tessera dopo tessera, da València al mondo

    09/06/21 10.49

    Se la settima arte eleva i pavimenti alla categoria del mito con la strada di mattoni gialli del Mago di Oz, València ha avuto per cento anni un prezioso gres ceramico che ha creato tappeti multicolori sui marciapiedi di tutto il mondo. Alcuni brillano ancora in tutto il loro splendore, altri aspettano nascosti di essere recuperati. Ognuno con una identità propria, ma condividendo il nome e il cognome: Mosaico Nolla.

    Tessera dopo tessera, decennio dopo decennio, il mosaico Nolla ha aperto nel periodo tra il XIX e il XX secolo un cammino per la ceramica valenciana che da Meliana, un comune della Horta nord, nei pressi di Valencia, si è fatto strada verso il resto della Spagna e del mondo.

    Queste tessere hanno costituito, pezzo dopo pezzo, uno dei riferimenti del modernismo valenciano. Geometrie che hanno preso il loro nome da Miguel Nolla, l'uomo d'affari che iniziò a fabbricarle nel 1860 a Meliana. All’epoca, i materiali e i disegni fecero del Mosaico Nolla un simbolo di distinzione. Il passare del tempo ha trasformato i tappeti di ceramica in gioielli storici.

    MosaicoNolla Valencia

     

    Cosa è il Mosaico Nolla

    Gli antenati delle preziose tessere arrivano in Spagna dall'Inghilterra, grazie all’imprenditore Miguel Nolla e a un privilegio di fabbricazione concesso dalla regina Isabella II di Spagna.

    E così che si inizia a fabbricare nelle terre valenciane la prima ceramica ad alta prestazione della Spagna, in piccoli pezzi colorati di gres ceramico opaco, di quattro o cinque centimetri per lato. Si ottenevano pressando l'argilla polverizzata e cuocendola a più di 1.200ºC.

    Il mosaico Nolla è diverso dai pavimenti idraulici, che apparvero posteriormente. A prima vista possono sembrare simili, ma il costo e la qualità sono inferiori. Si tratta di pezzi composti da uno strato di cemento pigmentato su una base di cemento. Il tutto viene pressato e asciugato all'aria. Con il tempo, la superficie si leviga con l'usura.

    Nella fabbrica, un team creativo progettava i modelli dei mosaici e i maestri mosaicisti passavano ore a posarli minuziosamente. Un metro quadrato di Mosaico Nolla poteva avere circa 600 pezzi.

    La qualità e la produzione hanno significato una rivoluzione per la ceramica valenciana, insieme al design e all'innovazione industriale. Infatti, la fabbrica di Meliana fu la prima, in tutto il comune, ad avere la linea telefonica e l’elettricità.

    La famiglia Nolla gestì l’attività fino al 1920. In seguito, cambiò proprietari, ma il suo famoso mosaico continuò ad essere commercializzato fino agli anni '70.

     

    Il Palauet Nolla

    Nei pressi della fabbrica si trova quello che oggi è l'emblema di questo gioiello modernista nel mondo, il Palauet (Palazzetto) Nolla. Un antico casale che Miguel Nolla prima, e i suoi figli poi , usavano per esporre i prodotti e mostrarli ai visitatori, come se fosse uno showroom.

    Palacio Nolla Valencia

    Dopo anni passando di mano in mano, il Palazzetto è stato donato al Comune di Meliana e nel 2010 è iniziato un progetto di restauro che oggi è ancora in corso, con lo studio Arae, specializzato in patrimonio e restauro. Ha aperto le sue porte al pubblico a luglio 2020.

    Palauet de Nolla Valencia

     

    Ai piedi di mezzo mondo

    Nella città di Valencia, ci sono numerose possibilità di scoprire le qualità del Mosaico Nolla. Il Municipio, il teatro Principale, il palazzo delle Poste, il palazzo delle Esposizioni, il Mercato Centrale e numerose facciate di case nel quartiere del Cabanyal mostrano questo gioiello della ceramica.

    A Barcellona, Antonio Gaudí si arrese alla delicatezza di questi pezzi valenciani, che si possono ammirare nella Casa Batlló. Anche nella Casa Burés a Barcellona, nel palazzo de la Magdalena a Santander e nella cappella di San Francesco della chiesa di Santa Anna di Triana. A Madrid troviamo queste composizioni di ceramica nel palazzo di Villagonzalo e nel palazzo di Fernán Núñez.

    La cattedrale di Buenos Aires, le case di Parigi e la metropolitana di Mosca fanno parte dell'universo di Nolla, così come altri luoghi in Portogallo, Uruguay, Cile e Cuba.

    Mosaico Nolla Cabanal Valencia

     

    Il Mosaico di Nolla oggi

    Oggi non ci sono fabbricanti di mosaico di Nolla, anche se ci sono restauratori come il valenciano Salvador Escrivà e un gruppo di mosaicisti di Meliana, che continuano a lavorare in modo tradizionale, come i loro genitori e i loro nonni.

    È anche possibile trovare dei ricordi che evocano il passato di queste preziose tessere. Dai souvenir come le cartoline e le calamite che Atypical Valencia ha creato in legno e carta collata alle spille ispirate alle tessere offerte dallo studio ARAE.

    Il Centro di Ricerca e Diffusione della Ceramica di Nolla (CIDCeN), creato nel 2015, conserva diversi cataloghi originali dell'epoca e un campionario di pezzi, disegni e modelli che i maestri restauratori possono consultare per il loro lavoro. Inoltre, aiuta a confermare l'autenticità dei pavimenti e orienta sul recupero e la cura dei pezzi.

     

    Nolla nel mondo

    Il CIDCeN ha intrapreso un nuovo e ambizioso progetto: rintracciare il Mosaico di Nolla in tutto il mondo.

    Disegnare una mappa digitale di tutti gli spazi i cui pavimenti o le cui superfici sono ricoperte da questa secolare ceramica valenciana, in una piattaforma multimediale aperta e partecipativa. L'iniziativa ha il sostegno del Ministero della Cultura e di València Capitale Mondiale del Design 2022 e la consulenza dello studio ARAE.

    Per individuare e fissare tutte le coordinate del mosaico di Nolla, 150 anni dopo.

    Palacio_Nolla_Valencia (37)

    Foto: Arae Patrimonio & Visit València

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