Forse non vi siete mai fermati a pensarci, ma Valencia si riconosce anche per le sue insegne. Piccole opere d’arte che definiscono il carattere e l’identità della città, che ne raccontano la storia attraverso il passato, il presente e il futuro. Volete sapere dove vederle?
Nata nell'ambito di Valencia Capitale Mondiale del Design 2022, TiposQueImportan.com è una piattaforma online che vuole contribuire alla conservazione e alla diffusione delle insegne dei negozi di Valencia. Un "museo" partecipativo creato su iniziativa del tipografo e grafico Miguel Maestro con il supporto della capitale del design e della comunità dei designer valenciani, che è allo stesso tempo una guida per scoprire la città attraverso le insegne.
“Bar, taberna, Alcazar" è l'insegna a tre piani di Calle Mossén Femades, 9, che ci ricorda che questo è uno dei bar più antichi della città, anche se ora è stato reinventato e Alkazar si scrive con una "k".
Nella piazza Redonda, "Hilaturas Amparín" è il nome di una delle mercerie più rinomate di Valencia, aperta ancora oggi, e nelle vicinanze, in Calle Linterna, "Los Mejores Artículos" è una vera e propria promessa scritta a caratteri dorati.
La bellezza della tipografia si unisce al sapore e alla tradizione nella Horchatería Santa Catalina, nella piazza omonima e con due secoli di storia nel commercio. Una visita obbligata per gli amanti del design e dei sapori dolci.
Continuando sulla linea gastronomica più autentica, non potevamo non menzionare Aquarium, nel cuore della Gran Vía Marqués del Túria, un piccolo bistrot tradizionale dove i camerieri aspettano ancora in papillon e prendono le ordinazioni a mano. E ovviamente Casa Montaña, un'insegna che racchiude tutto il sapore del quartiere del Cabanyal in uno dei ristoranti più leggendari della città. E non lontano da lì, sul lungomare, possiamo trovare alcuni esempi in ceramica sulle insegne dei ristoranti con ottime viste sul mare, come il Chicote, La Pepica o La Marcelina.
Il fruttivendolo del quartiere, quel forno dove si comprava un pane veramente buono e che da tempo ha chiuso le serrande, il Forn de Benjamín Marrades a Burjassot, o il bar con le tapas del giorno disegnate sulla finestra sono il riflesso fedele della vita autentica di una città. E qualsiasi valenciano riconoscerebbe da lontano le insegne tipiche, come se fossero la luce alla fine del tunnel, quella di cui si parla tanto.
Ma non è tutto dedicato al cibo, anche una volta c’erano programmi con insegne. Il doppio spettacolo al Cine D'Or è ancora un’ottima proposta per un primo appuntamento, due film ad un prezzo vantaggioso e potete portarvi qualcosa da mangiare. La stessa proposta offerta dall’antico cinema Metropol, un edificio in stile art déco che ha ancora il nome inciso in pietra sulla facciata nonostante sia stato chiuso da decenni. E sulla linea culturale non possiamo non menzionare le librerie dove si possono trovare dei veri tesori come El asilo del libro (San Ferran, 14), una delizia nel centro di Valencia per gli amanti delle prime edizioni.
Le insegne dei rifugi antiaerei come quelli delle vie Serranos, Alta o Espada, costruiti durante la guerra civile spagnola, ci parlano della storia della Guerra Civile Spagnola.
TiposQueImportan.com è uno sguardo ai quartieri, all’arte ai mestieri, ai luoghi quotidiani, all’identità e alla creatività. Un percorso per le strade di Valencia nel quale scoprire meravigliose insegne dipinte da artisti sulle piastrelle di Manises o a mano sulle finestre, lettere dorate o al neon, opere di persone anonime che hanno contribuito alla costruzione della città.
Passeggiare a Valencia è immergersi in questa arte, alzare lo sguardo per conoscere la cultura locale attraverso le insegne e le tipografie. Perché dietro ogni insegna ci sono persone e storie, attività che prosperano e altri locali iconici che hanno dovuto chiudere per cedere il passo a grandi catene e franchising, ma la cui eredità ci permette di guardare nel passato, nel presente e nel futuro della città. Ancora oggi continuano a ispirare nuove creazioni, come le stampe dell'illustratrice Virginia Lorente.
Potete consultare qui la mappa con l'ubicazione delle insegne catalogate fino ad oggi.